Chiesa dei SS. Pietro e Paolo

Ultima modifica 14 aprile 2021

Sotto all'altopiano baraggivo, ai piedi del Castello di Castellengo e poco distante da esso, sorge la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo. Posta all'inizio della pianura meridionale cossatese, segnata dal passaggio del torrente Cervo il cui letto si posa a poche centinaia di metri a NORD-EST, essa risulta essere una costruzione isolata, tra il bosco che inizia a salire verso la baraggia che le sta di fronte ed i larghi coltivi che le stanno alle spalle. Accanto sorge un piccolo cimitero, il cimitero di Castellengo, a segnare evidentemente il suo ruolo di Pieve nel passato.

Rettoria della pieve di San Pellegrino di Puliaco, la chiesa compare già nella bolla del 1155, in cui l'imperatore Federico I ne concede il patronato a Bonifacio e Giovanni di Biandrate. Deposti i Biandrate nel 1335, il patronato passò agli Alciati, poi ai Bulgaro di Castellengo ed infine ai Frichignono.

Della chiesa, orientata in direzione OVEST, già dalla via alberata che precede la chiesa arrivando dalla statale, è possibile riconoscere i vari interventi che si sono affiancati e sovrapposti lungo i secoli. Dall'esterno spiccano il corpo non finito di un ampliamento della parte absidale e del coro, risalente alla fine del XVIII sec. ed il campanile, posto in facciata. Il portico antistante fu edificato nel XVII sec. mentre la navata centrale che si apre immediatamente dopo l'entrata rappresenta il corpo più antico dell'intero edificio originario, il quale era a navata unica e con forme romaniche. La navata di destra, decorata all'esterno con una serie di archetti pensili, fu aggiunta in epoca gotica; quella di sinistra invece fu edificata successivamente al 1460, anno in cui fu dipinta in facciata la figura di S. Cristoforo, proprio sul limitare della navata centrale.
Modificata dunque a più riprese, la Chiesa dei SS Pietro e Paolo, da un punto di vista preso dall'esterno, non lascia più riconoscere la sua identità più importante, quella di Pieve romanica, nascosta da successivi e non del tutto armonici interventi ampliativi.

L'elemento più evidentemente antico, che riporta l'attribuzione del grande valore storico-artistico e culturale dell'edificio va ricercato al suo interno dove, dopo recenti restauri sul fianco destro della navata centrale, sono emersi alcuni frammenti di affreschi di grande valore e iscrivibili tra le testimonianze più interessanti e meglio conservate di pittura in stile tardo-gotico biellese